Enzo Boglietti è un’azienda agricola a conduzione familiare che produce annualmente circa 100.000 bottiglie con uve provenienti esclusivamente da circa 22 h di vigna di proprietà. L’azienda ha sede e cantina a la morra in via fontane 18a. I vigneti di proprietà sono ubicati nei comuni di Barolo, Monforte, Roddino, Serralunga e Sinio.
Enzo Boglietti insieme alla figlia Linda e al figlio Matteo si impegnano assiduamente per produrre vini di alta qualità.
L’azienda raccontata da Enzo Boglietti:
“Nel 1991 per la prima volta abbiamo vinificato le uve provenienti da meno di 3 ettari di vigneti di proprietà. I 3 ettari sono l’eredità del nonno Matteo Boglietti, nato nel 1899, che possedeva delle porzioni della vigna delle Brunate, Roscaleto, Boiolo e Bricco del Dente tutte ubicate a La Morra.
L’altra porzione dei vigneti viene invece dalla famiglia del nonno Giovanni Montanaro, nato nel 1900, che possedeva la cascina dei Fossati oltre che una parte della vigna omonima anch’essa a La Morra.
Prima del 1991 tutte le uve venivano vendute poiché l’azienda non era organizzata per trasformare nessuno dei suoi prodotti agricoli: latte, carne, cereali e uva. Solo un’esigua porzione delle uve meno belle veniva vinificata a casa per produrre un po’ di vino per il consumo domestico. La decisione di iniziare a vinificare in proprio é nata dalla crisi dei prezzi del latte del 1990 quando quello proveniente dalla Germania aveva un prezzo così basso con cui non potevamo competere.
Fu così che, affidandoci ai preziosi consigli di amici produttori come Alessandro Fantino, Roberto Voerzio, Andrea Oberto ed Eraldo Viberti, inizio’ la nostra avventura del vino. Cominciammo a fare diradamento in vigna, con disappunto di mio padre certo non avvezzo a buttare alcuna uva a terra, ed adattammo la stalla a cantina. Nostro padre Renato Boglietti è stato per 25 anni il nostro migliore e più assiduo lavoratore, abilissimo e infaticabile in tutti i lavori di vigna.
Prendemmo così in prestito una pompa e la pigiatrice, acquistammo 5 vasche in acciaio e ripristinammo il vecchio torchio del nonno Matteo. Tenendo a mente i consigli ricevuti comprammo 2 barili nuovi da 500 litri, uno da 225 litri tutti di rovere francese e una botte da 2000 litri di rovere di Slavonia anch’essa nuova.
Ricordo con gran piacere la visita di Bartolo Mascarello che ci incoraggiò e ci fece gli auguri per la nuova attività.
La creazione dell’etichetta fu affidata alla nostra cugina, l’architetto Ivana Boglietti, che in pochi minuti mise assieme un’etichetta lineare e moderna che suscitò un subitaneo interesse.
Il 1991 non fu un’annata strepitosa per potenza e struttura dei vini, il Brunate aveva 13% di volume alcolico, ma le uve raccolte erano in ottime condizioni sanitarie e dettero vini eleganti. Dopo qualche anno Gianni cominciò a collaborare alla gestione aziendale e nel 1996 sottoscrivemmo la nostra società.
Le Uve
Ci prefiggiamo di fare dei vini che siano ben riconoscibili sia per il vitigno che per zona di provenienza, rispettando e cercando di preservare ambiente e territorio. Per la vigna ci avvaliamo dei migliori principi della lotta intergrata coniugando un’ accorta gestione agronomica con il solo utilizzo di prodotti biologici per la difesa fitosanitaria. I vigneti sono inerbiti, concimati organicamente e non vengono diserbati chimicamente.
Siamo molto orgogliosi di ottenere per tutte le nostre uve la certificazione biologica nel 2017 dopo 3 anni di conversione biologica. Grande enfasi è posta nella qualità delle uve, nel minimizzare l’impatto ambientale delle coltivazioni, nel rigoroso controllo delle rese. Su tutti gli attuali 20 e più ettari di vigneto viene praticata una potatura a Guyot corta che corrisponde a 5/6 gemme per capofrutto per le varietà Dolcetto e Barbera, 7/8 per Nebbiolo. Estremamente accurata e laboriosa è la gestione della chioma durante il periodo fine primavera inizio estate, affinché i grappoli siano ben disposti, spaziati e arieggiati con conseguente riduzione dei trattamenti antiparassitari e omogenizzazione della maturazione delle uve. Al fine di ottenere basse rese di frutta per ettaro si procede al momento dell’invaiatura a lasciare un solo grappolo per tralcio. Successivamente, circa 3/4 settimane dalla prevista raccolta, si provvede alla cernita scrupolosa del numero dei grappoli per vite e loro integrità nonché riduzione delle dimensioni nel caso in cui siano troppo voluminosi. Con l’intento di ridurre ulteriormente la resa per ceppo i nuovi vigneti hanno un elevata densità di viti per ettaro: circa 7.000. La raccolta di tutte le uve avviene manualmente.
I Vini
Le uve, una volta raccolte a mano, vengono immediatamente trasportate in cassette alla cantina per essere cernite, diraspate e pigiate.
Per quanto riguarda la vinificazione siamo eclettici e non intimoriti dall’utilizzare diverse soluzioni: da vasche di inox a rotomaceratori, da tine di rovere tronco coniche da 2500lt a 4000lt e piccoli tonneaux di 600lt. Lo stesso vale per l’invecchiamento dove utilizziamo barili di rovere da 225 a 600 litri , tine da 1500lt a 4500lt e anche vasche di cemento.
Cerchiamo di limitare al massimo l’utilizzo di solfiti, chiarifiche e filtrazione e non utilizziamo nessun tipo di tannini enologici. Le fermentazioni alcoliche e malolattiche di tutti i vini avvengono spontaneamente.
Negli ultimi anni abbiamo provveduto a ridurre la percentuale di rovere nuovo utilizzato, i tempi di permanenza dei vini in legno, le temperature di fermentazione e diminuito l’estrazione per ottenere vini piu’ snelli e freschi.
BAROLO
Per ottenere baroli più snelli e vibranti rispetto alle vendemmie degli anni 90 e primi anni del duemila, anche per i baroli abbiamo provveduto a ridurre la percentuale di rovere nuovo utilizzato, i tempi di permanenza dei vini in legno, le temperature di fermentazione e diminuito l’estrazione.
Inoltre con l’intento di fare baroli ancora più eleganti abbiamo prolungato il periodo postfermentativo sulle bucce fino a 3 mesi con la tecnica del “cappello sommerso” che avviene tramite la “steccatura” delle tine di fermentazione. Una volta ultimata la fermentazione alcolica, vengono inserite delle stecche di rovere nelle tine al fine di mantenere le bucce in immersione nel vino.
Tutti i nostri cru di barolo vengono imbottigliati non filtrati.
Il numero delle bottiglie di barolo prodotte per anno varia da 15.000 a 21.000 a seconda dell’annata e della qualità delle uve.”